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    In italiano, lo spazio linguistico è a predominanza maschile. Il genere maschile viene usato come neutro, generico, universale, cioè in modo sovraesteso per includere anche tutti gli altri generi e soggettività. Si tratta non di escludere il maschile, bensì di poter descrivere una realtà molto più complessa di così adottando delle modalità di scrittura più inclusiva per rivolgersi a una moltitudine mista. Vediamole insieme.
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    Nel loro uso più comune, i due punti servono a elencare una serie di elementi, ma servono anche a creare una sospensione per spiegare o chiarire qualcosa che è stato appena enunciato e fornire dettagli. Corrispondono a una pausa più lunga di una virgola e più breve di un punto. Vediamo gli usi più frequenti.
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    Le virgolette sono dei segni tipografici il cui uso consente di distinguere un discorso diretto all’interno di un testo, di riportare una citazione, di connotare una certa parola e evidenziare termini stranieri o poco comuni della lingua italiana. Ne esistono di diversi tipi, vediamo quali e come si usano.